Differenza tra marmo e granito: quale scegliere?
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Questo tipo di roccia dall’aspetto unico e senza eguali si forma in seguito a un processo metamorfico di certe pietre sedimentarie, sotto l’azione combinata di pressione e temperatura.
Tuttavia, come esistono diversi tipi di marmo, con caratteristiche e colori completamente diversi, esistono anche numerose tipologie di lavorazioni del marmo, per questo ha infinite applicazioni nel campo dell'architettura e del design.
Ogni lavorazione del marmo grezzo, in seguito all’estrazione dalla cava, porta infatti a un particolare risultato, come la sua levigatura oppure la fiammatura.
Scopriamo insieme 6 tipi di lavorazione del marmo con il loro obiettivo e le loro caratteristiche.
1. Levigatura del marmo
Il processo di levigatura del marmo prevede una lavorazione simile alla lucidatura, con l’unica differenza che nella lucidatura l’obiettivo è la lucentezza della pietra mentre per la levigatura è sufficiente che la superficie risulti liscia e omogenea.
La levigatura viene infatti effettuata per ripristinare l’antica bellezza del rivestimento senza dover per forza eseguire una manutenzione straordinaria, in quanto questo materiale risente delle macchie e dell’usura.
Più precisamente, levigare il marmo vuol dire rimuovere gli strati superficiali, ormai logorati, per portare alla luce quelli più profondi grazie agli utensili adatti, ovvero le levigatrici con dischi in diamante sintetico.
2. Sabbiatura del marmo
La sabbiatura dà vita a una pietra opaca e ruvida, ottenendo superfici antiscivolo e senza spigoli, perfette per pavimentazioni esterne che non devono risultare scivolose come anche piscine oppure piatti doccia.
Grazie a questa tecnica non solo si crea una superficie sicura ma si valorizza il colore e l’aspetto della pietra, soprattutto a contatto con l’acqua.
Il trattamento viene eseguito attraverso un getto di sabbia ad alta pressione che rende la superficie ruvida e opaca senza modificarne la planarità. Questo effetto si accosta a tradizionali finiture come la bocciardatura, ma con costi di lavorazione più contenuti e una velocità di esecuzione notevolmente superiore.
3. Bocciardatura del marmo
La superficie dei marmi lavorati con la bocciardatura assume un aspetto rustico e una maggiore compattezza che rende la pietra ideale per l’arredamento di esterni.
Oggi si effettua con delle piastre diamantate collegate a martelli pneumatici che rendono la superficie corrugata, con un effetto simile alla buccia d'arancia.
Anche questa tipologia è richiesta solitamente per motivi di sicurezza, come la creazione di elementi antiscivolo.
4. Spazzolatura del marmo
La lavorazione del marmo con determinate spazzole dall’azione abrasiva più o meno intensa permette di ottenere una pietra meno delicata, dall’aspetto rustico ma fine, dai colori accentuati e soprattutto meno soggetta alla corrosione da parte di agenti chimici esterni.
I marmi lavorati con la tecnica della spazzolatura sono perciò perfetti per i rivestimenti delle cucine e in generale di tutti quegli ambienti in cui l’obiettivo principale è la praticità.
5. Antichizzazione del marmo
I principali metodi di antichizzazione del marmo sono la burattatura, la spazzolatura, la sabbiatura e le tecniche miste che gli consentono di assumere un aspetto vissuto e pregiato.
Pensate a un trattamento di levigatura e sabbiatura per esaltare e intensificare il colore della pietra, grazie anche all’uso successivo di prodotti oleo-idrorepellenti.
6. Fiammatura del marmo
Particolarmente utilizzata anche sui graniti, la fiammatura del marmo è una lavorazione che rende la pietra altamente resistente a qualunque tipo di agente atmosferico.
La tecnica viene eseguita portando la superficie da trattare ad altissima temperatura attraverso l'utilizzo di una fiamma ossidrica. La pietra viene poi immediatamente raffreddata, in questo modo lo shock termico provoca il distacco di piccole scaglie.
La corrosione e sfaldatura del materiale rende la pietra irregolare, ruvida ed antiscivolo nonché mette in risalto la sua struttura e il colore naturale.